Così, siamo qui, nel bel mezzo del nulla, da qualche parte nelle montagne adiacenti al Monte Grappa nella provincia di Vicenza. Siamo venuti qui ogni estate per tutto il mese di agosto per tutto il tempo posso ricordare. Siamo sempre arrivati un paio di settimane prima di ferragosto, così mamma e papà potevano preparare tutto in tempo per la grande festa che si faceva ogni anno in un parco attrezzato ai margini del bosco. Quest'anno sarebbe stato un po' diverso però. Questa sarebbe stata probabilmente una delle mie ultime vacanze qui per un bel po' di tempo. A settembre sarei partire per l'università. Seguendo le orme di mio nonno e padre, sarei andata a Milano, in una prestigiosa Università dove avrei studiando legge e probabilmente, finito gli studi, un giorno, avrei preso in consegna lo studio legale di mio padre. Anche se ero eccitata dall'idea di partire per l'Università, ero davvero impaziente di rivedere tutti i miei amici "montanari" per l'ultima volta prima che entrassi nel mondo degli adulti.
«Vuoi una mano a portare la valigia di tuo fratello?" Mi chiese mio padre.
Ho guardato verso di lui. Era alto, magro e aveva i capelli brizzolati più velocemente di quanto avesse voluto. I suoi dolci occhi castani erano sempre stati il mio rifugio nei momenti di sconforto. Ero la classica ragazza di papà in tutto e per tutto. Lasciarloo sarebbe stata probabilmente la parte più difficile di trasferirmi a Milano.
"No papà, ce la faccio" dissi, prendendo il borsone dal baule della macchina.
"Fai attenzione che quella valigia pesa più di te!" disse papà scherzosamente.
Ridacchiai di gusto e trascinando la valigia mi diressi verso casa. La mamma aveva già cominciato ad ordinare il necessario per il nostro soggiorno e quando entrai stava già abbaiando ordini a tutta la famiglia.
"Ho avuto modo di invitare altre persone per la festa di quest'anno. Farò una lista delgi invitati." abbaiò mamma.
Anche se ho cercato di passare innosservata Mamma mi ha notato "Ambra, dopo che hai finito di sistemare le tue cose mi accomagni da Gloria che le chiedo se ci presta i tavoli e le panche per la festa di Ferragosto"
"Va bene mamma!" Ho detto continuando il mio cammino verso la mia camera da letto.
"Ambra!" mi chiamò Mamma ad alta voce.
"Che c'è?" Risposi, guardandola. Lei se ne stava in cucina, appoggiato alla massiccia isola di granito grigio. Avevain mano una penna e stava scrivendo la lista di invitati per la festa di Ferragosto. Sembrava addolorata, o ansiosa non sono riuscita a capirlo. Mia madre era una bella donna. Era alta, aveva lunghi riccioli biondi che è scendevano sulle spalle, grandi occhi blu scuro, e un bel viso che stava diventando un po' rugoso con il passare del tempo. Papà aveva sempre scherzato sul fatto che lei era la sua "moglie-trofeo", e, sinceramente, da molti punti di vista aveva ragione. Anche lei sicuramente lo sapeva. Io e lei non abbiamo mai avuto il miglior rapporto. Lei cercava di spingermi nella direzione che pensava avessi dovuto dare alla mia vita. Si era sempre irritata le dissi che avrei voluto studiare legge come mio Padre. Ma, in molti modi si vedeva che ero la figlia di mia madre. Almeno lo specchio diceva così. Non c'era modo negare che lei era mia madre.
"Ambra... Sbrigati che Gloria ci aspetta." supplicò mamma.
Il mio telfono squillò, era un sms.
"Ho ricevuto un messaggio mamma ... E' Fabio, mi ha scritto che ci ha visto arrivare e mi chiede se lo vado a salutare" dissi.
Le sopracciglia di mamma si innarcarono. "Fabio?" chiese lei.
Le lanciai uno sguardo sconsolato e dissi: "Sì mamma ... Fabio ... sai ... Siamo amici da quando avevo circa tre anni" dissi scherzando.
"Ok tesoro, vai pure, saluta tutti da parte mia e non dimenticare di ribadire che sono tutti invitati alla festa di Ferragosto come ogni anno!" mi disse.
Ho annuito e cominciai a salire le scale di legno massiccio fino alla mia camera da letto che si trovava in mansarda.
La mia camera nella casa in montagna era molto simile alla mia stanza a casa nostra in città. Pareti lilla (decorate con pezzi di tronchi), un letto matrimoniale con biancheria colorata, una trapunta leggera e molti cuscini, un grande armadio bianco, alcune foto della mia infanzia e c'era un bagno annesso ad essa. Era una camera perfetta per una principessa perfetta. O almeno così la gente diceva scherzando. Gettai la borsa sul letto e mi diressi verso la finestra. La vista era sensazionale. La mia camera era uno delle due che si affacciava sulla vallata. Papà aveva fatto tagliare tutti gli alberi la scorsa estate così ora ho avuto una visione ancora migliore della vallata. Ho osservato come la gente era tutta fuori a godersi la bella giornata estiva, la stessa cosa che ho intenzione di fare io.
Prima di andare mi cambiai indossando un paio di pantaloncini e una canottiera.
Sono scesa giù per le scale ed entrai nella grande stanza open-space che includeva il soggiorno, la cucina e la sala da pranzo. La mamma non c'era più. Deve essere andata da Gloria a chiedere le panche ed i tavoli per la festa. Non ho visto papà neanche.
Come sono andata verso il frigorifero per fare uno spuntino mio fratello è uscito fuori dal bagno del pian terreno, che era accanto alla cucina.
"Ehi Zoccola" disse scherzando mio fratello.
"Ehi tu sfigato." Ho replicato.
Mio fratello Tommaso era alto circa come mio padre. Aveva gli stessi capelli biondi e occhi blu scuro come me e mia madre. Ma, aveva le caratteristiche fisionomiche di mio padre, il viso lungo, mascella imponente e zigomi alti. Si poteva sicuramente dire eravamo parenti, ma non apparivamo molto simili come alcuni altri fratelli che conoscevo.
Era più piccolo di me di tre anni, ma siamo stati sempre molto legati, anche se, abbiamo sicuramente avuto i nostri battibecchi come tutti i fratelli. Tommaso era affezionato ad entrambi i miei genitori. Era sicuramente la pupilla degli occhi di mia madre però. Mentre io ero la ragazza di papà, lui era un mammone. Ha funzionato perfettamente, la nostra famiglia era ben bilanciata.
"Dove sei diretta?" mi ha chiesto Tommaso mentre afferravo una mela dal frigo.
"Vado a salutare Fabio e ricordare loro che sono invitati alla festa di Ferragosto" ho detto.
"E la mamma?" chiese mio fratello.
"Penso sia andata da Gloria a chiedere se le presta le panche ed i tavoli per la festa" risposi mentre stavo uscendo.
La casa di Fabio distava 5 minuti a piedi da dove abitavamo noi.
Bussai alla porta di legno massiccio. La mamma di Fabio aprì.
"Ambra!" esclamò mentre mi avvolse in un abbraccio gentile.
"Come stai cara?" mi chiese.
"Oh, molto bene signora. Sono felice di aver finito il liceo ed ora mi preparo per andare all'università." ho dato la mia risposta da manuale.
"Non posso crederci, mi ricordo di te che eri piccolissima ed ora ti appresti ad andare all'università! Come passa il tempo!"ha detto.
La mamma di fabio era sempre stato dolce con me. Per molti versi era come una seconda madre. Dopotutto, abbiamo passato tutte le vacanze della mia giovinezza in compagnia. Suo figlio ed io eravamo praticamente cresciuti insieme.
"Signora, mia mamma voleva ricordarle che a Ferragosto ci sarà la solita festa al parco e ovviamente lei e tutta la sua famiglia siete invitati" Le dissi.
"Certo Ambra! Parteciperemo molto volentieri e come ogni anno mio marito si adopererà per portare il prosecco per brindare tutti assieme. Grazie per avermi fatto sapere tesoro. Fabio è al piano di sopra nella sua stanza, se vuoi sali pure per salutarlo" mi disse.
Le sorrisi e mi precipitai su per le scale verso la camera da letto di Fabio.
Bussai delicatamente sulla porta della camera. Nessuna risposta. Dopo un paio di colpi, ho aperto la porta con delicatezza. Quando entrai nella stanza di Fabio io non lo vidi da nessuna parte. La sua camera era molto simile alla mia. Tranne che per il colore, le sue pareti erano state dipinte di un verde salvia e la sua biancheria da letto aveva una sorta di stampa nautica con timoni ed ancore; per il resto le due camere si somigliavano tantissimo.
Lui non era lì, non c'era in camera, ma, poi mentre stavo per uscire dalla stanza ho sentito un rumore proveniente dal bagno adiacente alla sua camera da letto.
Si percepiva appena in un primo momento, ma poi l'ho sentito un po' più forte. Era ancora di un volume basso per cui dubito si potesse sentire al di fuori della sua camera da letto. Mi avvicinai alla porta del bagno e ascoltai.
"Ahhhh ..."
Ci fu un verso lamentoso. Era la voce di Fabio. Avrei potuto riconoscere la sua voce in una folla urlante.
Stava facendo qualcosa in bagno che non voleva che nessuno vedesse. Ho raggiunto la porta e tranquillamente ho girato la maniglia. Appena ho delicatamente aperto la porta, ho visto Fabio in piedi nel suo box doccia. La porta della doccia era spalancata. Era nudo e si stava strofinando con foga il suo cazzo con la mano destra.
Aveva una espressione di puro piacere sul suo volto mentre si toccava il cazzo. Lo osservai per un attimo. Fabio era uno spettacolo da vedere. Era più alto di me, il suo corpo era muscoloso e tonico in tutti i posti giusti, i suoi capelli biondo scuro avevano un taglio corto e leggermente appuntito, alla moda. Aveva un bel viso, aveva fatto da modello per alcuni progetti di moda ed erano state pubblicate delle sue foto in alcune riviste del settore.
All'improvviso rivolse lo sguardo verso di me, i suoi occhi marroni incrociarono i miei.
"Ambra ..." ha detto per metà imbarazzato.
Allora mi avvicinai a lui. Ho preso la sua mano destra mentre ancora impugnava il suo cazzo. L'ho tirato fuori dalla doccia fino al tappetino da bagno di fronte al box doccia.
Alzai la canotta sopra la mia testa e la gettai a terra. Mi chinai e presi il suo cazzo in bocca. Fabio mormorò in segno di apprezzamento.
"Oh ..." gemette.
Ho preso tutto il glande in bocca e cominciai a succhiarlo con forza e passione. Ad ogni colpo cercavo di far entrare più cazzo possibile nella mia bocca fino a che sono riuscita a farmelo entrare tutto in gola. Sono rimasta così per un pò prima di rilasciare. Fabio mise le mani sulla ma schiena e mi tolse quasi strappando il mio reggiseno in modo che potesse vedere le mie tette sode. Si chinò e accarezzò una di loro mentre io leccavo con passione l'asta del suo cazzo.
"Mmmm ... tu si che sai succhiare fottutamente bene!" Fabio mi disse quando mi rimisi il suo cazzo in bocca ancora una volta.
Abbiamo continuato con questo gioco per un paio di minuti, io gli ho succhiavo il cazzo e lui mi stuzzicava i capezzoli.
Non passò molto tempo prima che Fabio mi disse che stava venendo. E lo ha fatto, con violenza il suo pene scaricò lo sperma nella mia bocca.
Mi sono rivestita mettendomi il reggiseno ed indossando la canottiera mentre camminavo verso il lavandino per sciacquarmi il viso dallo sperma che era schizzato fuori dalla mia bocca. Avevo ingoiato il suo succo e volevo tenermi il suo gusto nella mia bocca.
Fabio prese un asciugamano dall'appendino e se lo avvolse attorno alla vita.
"Wow. Ambra ... era ... incredibile" ha detto ancora stupito mentre lo guardavo.
Mi fece l'occhiolino. "Questo è ciò che si dice essere buoni amici!" disse mentre mi avvicinai e lo baciai sulla guancia.
"Ti lascio vestire." ho detto a Fabio mentre uscivo dal bagno e tornai nella sua camera da letto.
Fabio è uscito dal bagno un paio di minuti più tardi. Indossava solo un paio di pantaloncini marrone con il risvolto alle ginocchia.
"Grazie per tutto!" ha detto Fabio cominciando a ridere.
"Dopo una settimana che sono qui da solo con i miei genitori ho pensato che stavo impazzendo. E 'stato un grande sollievo dallo stress la tua visita!" ha detto Fabio scherzando.
La famiglia di Fabio è arrivata in montagna una settimana prima di noi. Hanno sempre preferito passare tra i monti più tempo possibile.
"Ti capisco bene. Noi siamo appena arrivati e già sono alla ricerca di qualcosa di divertente da fare" dissi, seduta sul suo letto.
Fabio camminò verso di me. "Si?" ha chiesto in modo seducente.
Come si avvicinò verso di me mi prese una sensazione molto forte. Potevo quasi sentire la mia figa che si bagnava.
"Che ne dici se mi lasci restituirti il favore?" Fabio mi chiese timidamente.
"Se vuoi farlo non ti dico di no" ho detto con cautela.
Fabio mi raggiunse e tirò giù i miei pantaloncini ed il perizoma in una sola mossa veloce. Ero nuda dalla cinta in giù con addosso solo le mie scarpe da tennis blu scuro ed i calzini bianchi.
Una volta che i pantaloncini ed il perizoma sono stati appoggiati sul pavimento, Fabio ha iniziato a baciare la parte interna delle mie cosce. Dolcemente ha cominciato a leccarmi e riempirmi di saliva la mia coscia destra fino a che la mia eccitazione non era all'apice. Ad un certo punto iniziò ad annusare profondamente.
"Mi fai impazzire Ambra! Si sente l'odore della tua figa bagnata così fottutamente bene! Non riesco a trattenermi ed ora ti consumo la tua dolce figa a forza di leccartela!" ha detto Fabio con un tono molto infoiato.
Era veramente eccitato. Con modo deciso ha iniziato il suo assalto alla mia figa. Cominciò a leccare ed a succhiare in tutti i posti giusti. La sua lingua trovò il mio clitoride e non ci volle molto tempo che mi portasse all'orgasmo. Sono venuta all'immprovviso sul suo viso e mentre si staccò con la sua lingua lasciandomi quasi esanime cominciò a strofinare il mio clitoride con il palmo della mano, facendo scorrere le sue dita sul mio piccolo triangolino di pelo.
Scritto da Ambra.
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